La soluzione a ogni problema
Nella ristrutturazione di una casa di vecchio stampo può capitare che non si possano modificare le aperture che danno la possibilità di illuminare lo spazio interno, creando in alcuni casi ambienti piuttosto bui e cupi. Quando l’illuminazione naturale è scarsa oppure è necessario aerare maggiormente rispetto a ciò che avviene con lo scambio di aria dato dalle aperture esterne, si possono sfruttare i vani delle porte che non rientrano nelle misure tradizionali. In questo caso entrano in gioco le porte fuori standard: curando, infatti, la scelta delle porte possiamo chiudere ma illuminare, dividere gli spazi senza opprimere né scurire. Magari il problema dell’illuminazione non sarà risolto in maniera totalitaria ma possiamo comunque contribuire a implementare la luce naturale a scapito di quella artificiale. Utilizzando le porte per implementare la luminosità di uno spazio dovremo considerare elementi pensati per sfruttare al massimo la superficie possibile, sia in termini di larghezza sia di altezza. Gli stipiti in questi casi saranno ridotti al minimo e le altezze possono superare ben oltre i due metri ed essere realizzate su misura fin sotto il filo del soffitto. In foto: porta Brooksfield Bertolotto New York
La creazione delle porte fuori standard
La dimensione delle porte è variabile secondo le necessità, definendo l’altezza utile e la larghezza utilizzabile, avremo le misure di massima per poter decidere come proseguire nella realizzazione. Una porta non necessariamente deve rispettare i canonici 80 cm di larghezza: nel caso in cui ci si stringa con gli spazi o ci si allarghi andremo a trovare soluzioni adatte se in commercio, o diversamente, potremo rivolgerci a un professionista o a un artigiano che confezionerà su misura l’elemento di chiusura. L’importante è che il foro murario e l’elemento che si sta per realizzare siano in perfetta dimensione uno con l’altro, è bene quindi rivolgersi ad un professionista che effettuerà il rilievo personalmente prima di eseguire il lavoro. La possibilità è di creare elementi di dimensioni maggiori che possano creare continuità con gli spazi attigui tramite l’inserimento di superfici trasparenti nell’apertura, facendo in modo di poter prendere luce dalle stanze attigue nel caso di spazi bui o poco luminosi. In foto: porta Brooksfield Bertolotto Bali
Le porte a filo parete: design minimale
Quando parliamo di porte fuori standard è possibile realizzare elementi che arrivino fin poco sotto il limite murario a livello del soffitto, per sfruttare il massimo della luce in entrata, o anche a filo parete, per un effetto pulito e minimale di continuità. La porta a filo parete anche nel caso di fuori misura è realizzabile, spesso consultando un professionista: in questo caso la porta chiuderà con perni posti in modo differente dal classico, posti in alto e in basso. Il sistema in genere è a bilico orizzontale con perni inseriti direttamente nel soffitto e nel pavimento. Questo sistema permette la rotazione della porta anche oltre i classici 90° di apertura, denotando una maggiore fruibilità. In foto: porta Bertolotto filomuro